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Baldasar Fontana

di Mariusy Karpowicz

Il Karpowicz, ordinario di storia dell’arte all’Università di Varsavia, e già noto per i suoi importanti studi sugli artisti delle terre dei laghi, è l’autore di una monografia d’arte sullo stuccatore chiassese Baldasar Fonatana (1661 – 1733) che lavorò con la sua “bottega” in Moravia e in Polonia. SI trattava di ricostruire, mediante ricerche d’archivio e analisi delle opere, l’attività di un artista che fin ora non aveva ancora una sua precisa collocazione nella storia dell’arte.

Lo studioso polacco è un profondo conoscitore dell’arte barocca e delle opere di grandi architetti, pittori e scultori che hanno dato a Roma, nel Seicento, un volto inconfondibile. Ma il Karpowicz è pure attento all’attività di stuccatori conterranei del Fontana, come il Silva di Morbio e il Lironi di Vacallo, i quali hanno senza dubbio influenzato l’artista chiassese che poi prenderà una sua strada autonoma, come è ben documentato dai suoi lavori. La monografia, dopo una prima parte dedicata alla famiglia e all’ambiente nel quale si è formato Baldasar Fontana, affronta il tema del soggiorno romano dell’artista e dunque la sua conoscenza delle opere maggiori e minori della Città Eterna.

Si noti che Baldasar arriva a Roma ventenne, quando il Bernini era già morto ma sopravviveva nella sua eredità artistica. In quagli ani era però attivo il cugino di Baldasar, l’architetto Carlo Fontana. Il Karpowicz, in altra parte della monografia offre al lettore e allo studioso il catalogo dettagliato e ragionato delle opere lasciate dal Fontana a Olomouc e nei dintorni come pure a Cracovia. Ricco è il corredo illustrativo, con numerose fotografie eseguite direttamente per la prima volta. L’arte di Baldasar Fontana viene dunque presentata e studiata in un testo fondamentale che potrà interessare tutti coloro che si occupano di arte barocca in Europa, alla cui diffusione ha contribuito questo artista di eccezionale importanza che fin ora era rimasto nell’ombra.