RICHIESTA FINANZIAMENTO

Pubblicazioni

Un editore luganese del Risorgimento Giuseppe Ruggia

di Giuseppe Martinola

Nel 1823 quattro amici luganesi, il giornalista Giuseppe Vanelli, il farmacista Giuseppe Ruggia, l’avvocato Pietro Peri e il commerciante Antonio Airoldi associandosi aprivano a Lugano una tipografia che fu attiva fino al 1842, con dichiarato obiettivo politico. Infatti, nata in piena Restaurazione, le fece una serrata opposizione combattendo coi suoi giornali e coi suoi libri per la causa della libertà. Perciò fu sorvegliata e combattuta dal Governo austriaco in Italia, conobbe inchieste, sequestri e processi senza tuttavia mai flettere dai suoi alti ideali documentati da una produzione copiosa, nella quale assumono particolare rilevanza le edizioni alla macchia con date fittizie come Italia, Parigi, Bruxelles, Monaco.

La tipografia, alla quale collaborarono numerosi italiani coi loro scritti, al momento della chiusura, per la morte del Ruggia che ne fu l’anima, poteva contrassegnare con un vistoso asterisco nei suoi Cataloghi, che registrano quasi 200 titoli, rari inediti di Pietro Verri, di Carlo Porta, di Ugo Foscolo, di Angelo Brofferio, di Niccolò Tommaseo, volumetti di raccolte poetiche di giovani autori italiani, grandi collane come l’opera omnia di Melchiorre Gioja in 34 tomi, stampò fogli rivoluzionari come il “Tribuno” di emanazione mazziniana e fu un centro attivo e temuto di cospirazione italiana. Fra le tipografie risorgimentali, precedendo la fin qui più nota Elvetica di Capolago, si assicurò un posto di prestigio che la monografia documentata per la prima volta esaustivamente.

CHF 50

La Fondazione Ticino Nostro sostiene finanziariamente opere letterarie, storiche o artistiche con particolare rilievo per la cultura del Canton Ticino.

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